Con una settimana di ritardo a causa di casini con la prenotazione effettuata al Blockbuster (un ringraziamento a Liuk per aver sbrogliato la vicenda) mi sono finalmente portato a casa la Legendary Edition di Halo Reach... più che una limited una valigia da presentare al check in prima di imbarcarsi..! XD
La gigantesca action figure del Noble Team è davvero ben realizzata, le armi erano separate e da montare una volta aperta la confezione (non senza qualche piccola difficoltà). Per il resto, ad esclusione di una divertente missiva d'accompagnamento dell'intero malloppo, i contenuti sono i medesimi della limited edition, ovvero un cofanetto nel quale sono contenuti il gioco, un diario, una mappa e una valanga di documenti "top secret". Non male nel complesso, calcolando oltretutto che il prezzo di listino era di 129 euro invece degli abituali 149 previsti per le versioni ultra limitate (ad esempio la Legendary di Halo 3, che sfortunatamente manca nel mio carniere).
Siccome e non ho ancora provato quasi nulla del gioco lascio spazio alle immagini, buonanotte e buona caccia ;)
martedì 21 settembre 2010
domenica 19 settembre 2010
Ricomincia la stagione ed è già tempo di FIFA e PES
Stento ancora a crederci ma la demo di PES 2011 non mi è affatto dispiaciuta. E' una notizia visto che dopo anni passati all'ombra del calcio di Konami nel 2008 sono ritornato sui lidi fifiani, schifato da un PES 2008 che, diciamolo fuori dai denti, era lammerda allo stato brado.
Già lo scorso anno si era intravista qualche avvisaglia di crescita del titolo supervisionato da Shingo "Seabass" Tatatsuka, seppur ancora timido, poco convinto e soprattutto letteralmente soverchiato da un FIFA 10 devastante, che non a caso premiai con il massimo dei voti in sede di recensione.
Graficamente sono stati fatti passi da gigante rispetto a due anni fa, i modelli dei calciatori sono stati curati nei particolari, soprattutto per quello che riguarda i dettagli facciali, ma non solo. Le animazioni e il sistema di collisioni mentre si sta giocando è finalmente credibile, la manovra ancora lenta e macchinosa per chi è ormai abituato al ritmo di FIFA ma comunque apprezzabile. Permane l'annoso problema della corsa su binari, mascherato per quanto possibile ma ancora evidente su alcuni cambi di direzione repentini e sugli assist in profondità per le punte.
L'introduzione della Coppa Libertadores a fianco della già presente Champions League e dell'Europa League è una buona scelta, così come dovrebbe essere interessante poter prendere parte alla Master League online.
Tutti contenti che l'oggetto misterioso e agonizzante degli ultimi anni si sia ripreso e stia uscendo dalla convalescenza, nondimeno va sempre tenuta in considerazione la forza della concorrenza e... FIFA 11 per quel poco che si è visto non ha assolutamente intenzione di arrestarsi sugli "allori" conquistati dai suoi recenti predecessori (dal 2008 in poi per intenderci). L'introduzione del Pro Passing ha reso ancora più profondo il gameplay e la strutturazione della manovra. Niente più passaggi a occhi chiusi verso un compagno di squadra che difficilmente sarebbe raggiungibile nella realtà e più attenzione nello smistamento della palla, onde evitare di perdere preziosi palloni a metà campo e favorire fin troppo facili ripartenze agli avversari.
E poi non va dimenticata la presenza della modalità dedicata al portiere, la vera innovazione che ci attende all'orizzonte quest'anno. Storicamente il numero 1 nei giochi di calcio è sempre stato un oggetto misterioso, controllato quasi completamente dalla CPU, spesso ridicolizzato, affetto da imbecillità acuta (vogliamo parlare di Abbondanzieri nei PES dei tempi andati? Meglio di no vah..XD). Ora è giunto il momento del riscatto per quello che in realtà è uno dei ruoli più delicati, da cui possono dipendere le sorti dell'intera squadra. Non soltanto una modalità offline dedicata ma l'opportunità di gareggiare tra i pali online, durante match 11vs11 che potenzialmente potrebbero essere davvero goduriosi, se non fosse un po' macchinoso trovare 22 giocatori da mettere d'accordo. Come infatti sanno bene tutti i fan di FIFA, già lo scorso anno era possibile creare lobby per partite 10vs10 che sfortunatamente si dimostravano quantomeno caotiche se non erano gestite privatamente tra amici.
Insomma per farla breve, dopo tanto tempo potrebbe essere giunto il momento di acquistare entrambi i titoli, anche se FIFA mantiene tuttora la precedenza nella mia scala di valore. Se siete amanti delle sfide calcistiche online e bazzicate sul Live aggiungetemi pure, una "lezione" di calcio virtuale ve la rifilo più che volentieri...XD
Già lo scorso anno si era intravista qualche avvisaglia di crescita del titolo supervisionato da Shingo "Seabass" Tatatsuka, seppur ancora timido, poco convinto e soprattutto letteralmente soverchiato da un FIFA 10 devastante, che non a caso premiai con il massimo dei voti in sede di recensione.
Graficamente sono stati fatti passi da gigante rispetto a due anni fa, i modelli dei calciatori sono stati curati nei particolari, soprattutto per quello che riguarda i dettagli facciali, ma non solo. Le animazioni e il sistema di collisioni mentre si sta giocando è finalmente credibile, la manovra ancora lenta e macchinosa per chi è ormai abituato al ritmo di FIFA ma comunque apprezzabile. Permane l'annoso problema della corsa su binari, mascherato per quanto possibile ma ancora evidente su alcuni cambi di direzione repentini e sugli assist in profondità per le punte.
L'introduzione della Coppa Libertadores a fianco della già presente Champions League e dell'Europa League è una buona scelta, così come dovrebbe essere interessante poter prendere parte alla Master League online.
Tutti contenti che l'oggetto misterioso e agonizzante degli ultimi anni si sia ripreso e stia uscendo dalla convalescenza, nondimeno va sempre tenuta in considerazione la forza della concorrenza e... FIFA 11 per quel poco che si è visto non ha assolutamente intenzione di arrestarsi sugli "allori" conquistati dai suoi recenti predecessori (dal 2008 in poi per intenderci). L'introduzione del Pro Passing ha reso ancora più profondo il gameplay e la strutturazione della manovra. Niente più passaggi a occhi chiusi verso un compagno di squadra che difficilmente sarebbe raggiungibile nella realtà e più attenzione nello smistamento della palla, onde evitare di perdere preziosi palloni a metà campo e favorire fin troppo facili ripartenze agli avversari.
E poi non va dimenticata la presenza della modalità dedicata al portiere, la vera innovazione che ci attende all'orizzonte quest'anno. Storicamente il numero 1 nei giochi di calcio è sempre stato un oggetto misterioso, controllato quasi completamente dalla CPU, spesso ridicolizzato, affetto da imbecillità acuta (vogliamo parlare di Abbondanzieri nei PES dei tempi andati? Meglio di no vah..XD). Ora è giunto il momento del riscatto per quello che in realtà è uno dei ruoli più delicati, da cui possono dipendere le sorti dell'intera squadra. Non soltanto una modalità offline dedicata ma l'opportunità di gareggiare tra i pali online, durante match 11vs11 che potenzialmente potrebbero essere davvero goduriosi, se non fosse un po' macchinoso trovare 22 giocatori da mettere d'accordo. Come infatti sanno bene tutti i fan di FIFA, già lo scorso anno era possibile creare lobby per partite 10vs10 che sfortunatamente si dimostravano quantomeno caotiche se non erano gestite privatamente tra amici.
Insomma per farla breve, dopo tanto tempo potrebbe essere giunto il momento di acquistare entrambi i titoli, anche se FIFA mantiene tuttora la precedenza nella mia scala di valore. Se siete amanti delle sfide calcistiche online e bazzicate sul Live aggiungetemi pure, una "lezione" di calcio virtuale ve la rifilo più che volentieri...XD
iPhone 4G? No, Samsung Galaxy S
Erano alcuni mesi che avevo intenzione di cambiare il mio cellulare, dopo oltre sei anni di fidato servizio del Nokia 6600, a ben vedere uno dei migliori terminali sfornati dalla casa finlandese quanto ad affidabilità e resistenza.
Inizialmente ho rivolto l'attenzione ad iPhone, considerando anche l'imminente uscita sul mercato del nuovo (e chiacchierato) modello. Dapprima le voci sulla commercializzazione per il mese di giugno, il successivo rinvio a luglio, poi le vicissitudini del famigerato "antenna gate", ovvero i presunti problemi di ricezione dovuti alla posizione infelice dell'antenna, particolare poi smentito dai vertici di Cupertino con un semplice e poco diplomatico "tutti gli smartphone incontrano problemi di questo tipo".
Dando uno sguardo in rete, visionando recensioni dedicate e comparative con modelli top di gamma di altre compagnie mi sono convinto che tutto sommato la vicenda ha rappresentato più un caso mediatico che un problema effettivo. Ne rimango tuttora convinto e sono supportato anche dai feedback di persone che hanno potuto utilizzare a fondo il terminale e non hanno evidenziato problemi di sorta. Non è infatti questo il motivo che mi ha spinto su altri lidi.
Vogliamo parlare del prezzo di listino? Ma sì dai, parliamone. Il precedente modello, iPhone 3GS, veniva commercializzato in due versioni, rispettivamente da 8 e 16 GB, al prezzo di 499 e 599 euro, non proprio bruscolini. A maggio numerosi rumors suggerivano la riproposizione delle medesime tariffe e addirittura si vociferava di una possibile riduzione di prezzo dovuta all'ottimizzazione nel ciclo di produzione e alla riduzione dei costi sostenuti dal colosso fondato da Steve Jobs. Ipotesi confermate? Ma nemmeno per sogno, infatti a giugno il pubblico italiano ha appreso che non avrebbe potuto portarsi a casa un nuovo iPhone per meno di 659 "yuri" (779 euro il modello da 32 GB). Alla faccia del prezzo consumer insomma. Ma sì sa, Apple fa tendenza, Apple è la moda, Apple è necessariamente il meglio del meglio. Risultato? Tutte le copie disponibili al day one esaurite in 12 ore.
E qui si innesta la seconda parte del discorso. Ovvero la disponibilità di modelli ad oltre un mese dal D1 e la gestione degli stessi all'interno dei molti punti vendita autorizzati, con un occhio di riguardo alle presunte tariffe agevolate di 3: più un miraggio pubblicitario che una concreta opportunità di risparmiare dei soldi. Ma andiamo con ordine.
In queste ultime settimane ho vagato alla ricerca di un punto vendita che avesse a disposizione un modello svincolato, non essendo per nulla interessato alla sottoscrizione di un abbonamento. Ovunque sempre la medesima risposta: "non abbiamo a disposizione modelli svincolati", "non prendiamo prenotazioni", oppure "sa, ho già una lista di almeno 40 persone che è in attesa, non le prometto niente, può volerci un mese come anche tre". Stesso discorso anche per la già citata 3, che però si fa bella affermando nei volantini pubblicitari di avere già a disposizione la versione da 16 GB a 599 euro (ovvero 60 euro in meno rispetto al prezzo canonico di listino) e quella da 32 GB a 699 euro invece di 779. Peccato che all'atto pratico sia impossibile trovare un rivenditore disposto a venderlo a queste condizioni. E non vi sto parlando solamente di un paio di negozi presi come campione. Vivendo a Mantova e frequentando l'università a Parma ho passato a tappeto tutti i luoghi disponibili da queste parti, ottendendo sempre "picche".
Purtroppo (o per fortuna) sono fatto così, quando un oggetto finisce per essere idolatrato dalle masse, anche senza cognizione di causa (gente niubba che spende 700 euro per un telefono che non sfrutterà mai) e trattato come se fosse il Vello d'Oro, l'interesse si sposta automaticamente altrove, specialmente se guardando sulla sponda opposta ci si rende conto di poter risparmiare dei bei soldi, riuscendo comunque ad ottenere le medesime features.
E' così che dopo attente analisi ho optato per Samsung Galaxy S, ovvero il miglior modello su piattaforma Android attualmente in commercio. Acquistato per giunta online, risparmiando 70 euro rispetto ai 549 euro necessari in negozio. Un dettaglio non da poco in vista dell'abbuffata di videogiochi in edizione limitata e non che a breve "investirà" i negozi, nonchè il mio portafoglio..XD
Il pacco è arrivato a destinazione venerdì e dopo un paio di giorni di smanettamenti intensi sono davvero soddisfatto della scelta fatta. Come già accennato nei precedenti paragrafi questo modello non ha nulla da invidiare ad iPhone, monta infatti un processore da 1Ghz e uno schermo Super Amoled che, sebbene goda di una risoluzione inferiore rispetto al 4G, garantisce un'ottima resa sia durante la visione dei video che mentre si naviga tra i menù. L'interfaccia di Android è funzionale e ben strutturata, in attesa di poter verificare con mano le novità che saranno introdotte con Android 2.2, l'aggiornamento di sistema previsto entro la fine di settembre. Per il resto una fotocamera da 5 MegaPixel (unico neo l'assenza del Flash), possibilità di registrare video in alta definizione a 720p, multitasking, 8GB di memoria interna comodamente espandibili tramite microsd, rubrica configurabile con i principali social network, browser veloce e una qualità audio veramente ottima.
Dal punto di vista estetico la forma ricorda quella di iPhone 3GS ma il terminale è decisamente più sottile e molto leggero, al punto da non far pesare le maggiori dimensioni del display (4 pollici contro 3.5 di iPhone). La qualità dei materiali è buona, meno stilosa rispetto al modello Apple che è interamente in vetro e acciaio, ma comunque apprezzabile.
Una parola andrebbe spesa anche per l'Android Market, spesso bistrattato e ancora oggi considerato un'offerta di serie B rispetto al gettonatissimo AppStore. Onestamente 40.000 applicazioni tra cui scegliere non mi sembrano poche, considerando anche che il trend di crescita dall'inizio del 2010 è stato notevole e costante. Semmai è ancora un passo indietro sul versante ludico, ma per quanto mi riguarda rimane un dettaglio, di materiale ne ho già a sufficienza con in casa 5 console... XD
Ecco alcune immagini dedicate:
Inizialmente ho rivolto l'attenzione ad iPhone, considerando anche l'imminente uscita sul mercato del nuovo (e chiacchierato) modello. Dapprima le voci sulla commercializzazione per il mese di giugno, il successivo rinvio a luglio, poi le vicissitudini del famigerato "antenna gate", ovvero i presunti problemi di ricezione dovuti alla posizione infelice dell'antenna, particolare poi smentito dai vertici di Cupertino con un semplice e poco diplomatico "tutti gli smartphone incontrano problemi di questo tipo".
Dando uno sguardo in rete, visionando recensioni dedicate e comparative con modelli top di gamma di altre compagnie mi sono convinto che tutto sommato la vicenda ha rappresentato più un caso mediatico che un problema effettivo. Ne rimango tuttora convinto e sono supportato anche dai feedback di persone che hanno potuto utilizzare a fondo il terminale e non hanno evidenziato problemi di sorta. Non è infatti questo il motivo che mi ha spinto su altri lidi.
Vogliamo parlare del prezzo di listino? Ma sì dai, parliamone. Il precedente modello, iPhone 3GS, veniva commercializzato in due versioni, rispettivamente da 8 e 16 GB, al prezzo di 499 e 599 euro, non proprio bruscolini. A maggio numerosi rumors suggerivano la riproposizione delle medesime tariffe e addirittura si vociferava di una possibile riduzione di prezzo dovuta all'ottimizzazione nel ciclo di produzione e alla riduzione dei costi sostenuti dal colosso fondato da Steve Jobs. Ipotesi confermate? Ma nemmeno per sogno, infatti a giugno il pubblico italiano ha appreso che non avrebbe potuto portarsi a casa un nuovo iPhone per meno di 659 "yuri" (779 euro il modello da 32 GB). Alla faccia del prezzo consumer insomma. Ma sì sa, Apple fa tendenza, Apple è la moda, Apple è necessariamente il meglio del meglio. Risultato? Tutte le copie disponibili al day one esaurite in 12 ore.
E qui si innesta la seconda parte del discorso. Ovvero la disponibilità di modelli ad oltre un mese dal D1 e la gestione degli stessi all'interno dei molti punti vendita autorizzati, con un occhio di riguardo alle presunte tariffe agevolate di 3: più un miraggio pubblicitario che una concreta opportunità di risparmiare dei soldi. Ma andiamo con ordine.
In queste ultime settimane ho vagato alla ricerca di un punto vendita che avesse a disposizione un modello svincolato, non essendo per nulla interessato alla sottoscrizione di un abbonamento. Ovunque sempre la medesima risposta: "non abbiamo a disposizione modelli svincolati", "non prendiamo prenotazioni", oppure "sa, ho già una lista di almeno 40 persone che è in attesa, non le prometto niente, può volerci un mese come anche tre". Stesso discorso anche per la già citata 3, che però si fa bella affermando nei volantini pubblicitari di avere già a disposizione la versione da 16 GB a 599 euro (ovvero 60 euro in meno rispetto al prezzo canonico di listino) e quella da 32 GB a 699 euro invece di 779. Peccato che all'atto pratico sia impossibile trovare un rivenditore disposto a venderlo a queste condizioni. E non vi sto parlando solamente di un paio di negozi presi come campione. Vivendo a Mantova e frequentando l'università a Parma ho passato a tappeto tutti i luoghi disponibili da queste parti, ottendendo sempre "picche".
Purtroppo (o per fortuna) sono fatto così, quando un oggetto finisce per essere idolatrato dalle masse, anche senza cognizione di causa (gente niubba che spende 700 euro per un telefono che non sfrutterà mai) e trattato come se fosse il Vello d'Oro, l'interesse si sposta automaticamente altrove, specialmente se guardando sulla sponda opposta ci si rende conto di poter risparmiare dei bei soldi, riuscendo comunque ad ottenere le medesime features.
E' così che dopo attente analisi ho optato per Samsung Galaxy S, ovvero il miglior modello su piattaforma Android attualmente in commercio. Acquistato per giunta online, risparmiando 70 euro rispetto ai 549 euro necessari in negozio. Un dettaglio non da poco in vista dell'abbuffata di videogiochi in edizione limitata e non che a breve "investirà" i negozi, nonchè il mio portafoglio..XD
Il pacco è arrivato a destinazione venerdì e dopo un paio di giorni di smanettamenti intensi sono davvero soddisfatto della scelta fatta. Come già accennato nei precedenti paragrafi questo modello non ha nulla da invidiare ad iPhone, monta infatti un processore da 1Ghz e uno schermo Super Amoled che, sebbene goda di una risoluzione inferiore rispetto al 4G, garantisce un'ottima resa sia durante la visione dei video che mentre si naviga tra i menù. L'interfaccia di Android è funzionale e ben strutturata, in attesa di poter verificare con mano le novità che saranno introdotte con Android 2.2, l'aggiornamento di sistema previsto entro la fine di settembre. Per il resto una fotocamera da 5 MegaPixel (unico neo l'assenza del Flash), possibilità di registrare video in alta definizione a 720p, multitasking, 8GB di memoria interna comodamente espandibili tramite microsd, rubrica configurabile con i principali social network, browser veloce e una qualità audio veramente ottima.
Dal punto di vista estetico la forma ricorda quella di iPhone 3GS ma il terminale è decisamente più sottile e molto leggero, al punto da non far pesare le maggiori dimensioni del display (4 pollici contro 3.5 di iPhone). La qualità dei materiali è buona, meno stilosa rispetto al modello Apple che è interamente in vetro e acciaio, ma comunque apprezzabile.
Una parola andrebbe spesa anche per l'Android Market, spesso bistrattato e ancora oggi considerato un'offerta di serie B rispetto al gettonatissimo AppStore. Onestamente 40.000 applicazioni tra cui scegliere non mi sembrano poche, considerando anche che il trend di crescita dall'inizio del 2010 è stato notevole e costante. Semmai è ancora un passo indietro sul versante ludico, ma per quanto mi riguarda rimane un dettaglio, di materiale ne ho già a sufficienza con in casa 5 console... XD
Ecco alcune immagini dedicate:
sabato 4 settembre 2010
Dai pop corn alla "frutta", passando per il digital delivery
Non è necessaria un'analisi accurata per accorgersi che il mercato del videonoleggio oggigiorno non se la sta passando affatto bene. Le recenti vicende del colosso americano Blockbuster confermano infatti una tendenza che sembrava quantomeno inevitabile, complice la difficile congiuntura economica in cui è invischiato il mondo occidentale da due anni a questa parte.
Ai già numerosi punti vendita chiusi un po' ovunque a partire dal 2008 ha fatto seguito una progressiva escalation che ha spinto la multinazionale americana sull'orlo del fallimento. Le principali aziende cinematografiche d'oltreoceano (Universal, Paramount ecc.) stanno allestendo un piano di recupero per cercare di salvare il salvabile, 800 negozi sono sul punto di scomparire negli USA, un ventina su un totale di 235 nel nostro paese, dove la catena è arrivata per la prima volta nel 1994.
L'onnipresente successo della pirateria, che ormai impazza in ogni forma possibile grazie alla capillare diffusione di internet e al progressivo miglioramento delle connessioni negli ultimi anni (anche se in Italia siamo ancora distanti anni luce rispetto ad altri paesi), rappresenta il fattore primario.
Non va però sottovalutato nemmeno il successo che stanno riscuotendo nuovi servizi online quali Zune di Microsoft o il Video Store di Sony, che consentono il noleggio delle pellicole cinematografiche (anche in HD) comodamente dal salotto di casa, senza il disturbo rappresentato dal passaggio al negozio e dall'obbligo di riconsegna entro i termini prefissati. Ad onor del vero i database in questione non raccolgono ancora una quantità di materiale paragonabile a quello che si può trovare in un qualsiasi punto noleggio, ma è solo questione di tempo.
Il processo che ci sta conducendo a passi forzati verso la digitalizzazione globale è costante e coinvolge non solo il cinema, ma anche l'editoria e i videogiochi. Se nel primo caso la tradizione della carta affonda le sue radici in epoche a noi lontanissime, rendendo l'abitudine del pubblico dura a morire (nonostante gli eBook stiano già spopolando), sul secondo versante si prospetta ormai un futuro "only digital", inaugurato peraltro da Sony con PSPGo e condivisibilmente avversato, non solo dai collezionisti (che rappresentano una minoranza) e dai rivenditori specializzati, ma anche dai molti utenti che privilegiano gli acquisti tramite il mercato dell'usato. Un'abitudine che, a fronte della digitalizzazione totale dei contenuti, sarebbe messa in serio pericolo, impedendo di fatto la libertà di scelta nell'impiego delle proprie finanze e un ulteriore punto a favore della pirateria. I nodi verranno definitivamente al pettine con la prossima generazione, fortunatamente abbiamo ancora qualche anno d'autonomia, prima di rassegnarci all'inevitabile. Il percorso verso il futuro è già stato tracciato.
Ai già numerosi punti vendita chiusi un po' ovunque a partire dal 2008 ha fatto seguito una progressiva escalation che ha spinto la multinazionale americana sull'orlo del fallimento. Le principali aziende cinematografiche d'oltreoceano (Universal, Paramount ecc.) stanno allestendo un piano di recupero per cercare di salvare il salvabile, 800 negozi sono sul punto di scomparire negli USA, un ventina su un totale di 235 nel nostro paese, dove la catena è arrivata per la prima volta nel 1994.
L'onnipresente successo della pirateria, che ormai impazza in ogni forma possibile grazie alla capillare diffusione di internet e al progressivo miglioramento delle connessioni negli ultimi anni (anche se in Italia siamo ancora distanti anni luce rispetto ad altri paesi), rappresenta il fattore primario.
Non va però sottovalutato nemmeno il successo che stanno riscuotendo nuovi servizi online quali Zune di Microsoft o il Video Store di Sony, che consentono il noleggio delle pellicole cinematografiche (anche in HD) comodamente dal salotto di casa, senza il disturbo rappresentato dal passaggio al negozio e dall'obbligo di riconsegna entro i termini prefissati. Ad onor del vero i database in questione non raccolgono ancora una quantità di materiale paragonabile a quello che si può trovare in un qualsiasi punto noleggio, ma è solo questione di tempo.
Il processo che ci sta conducendo a passi forzati verso la digitalizzazione globale è costante e coinvolge non solo il cinema, ma anche l'editoria e i videogiochi. Se nel primo caso la tradizione della carta affonda le sue radici in epoche a noi lontanissime, rendendo l'abitudine del pubblico dura a morire (nonostante gli eBook stiano già spopolando), sul secondo versante si prospetta ormai un futuro "only digital", inaugurato peraltro da Sony con PSPGo e condivisibilmente avversato, non solo dai collezionisti (che rappresentano una minoranza) e dai rivenditori specializzati, ma anche dai molti utenti che privilegiano gli acquisti tramite il mercato dell'usato. Un'abitudine che, a fronte della digitalizzazione totale dei contenuti, sarebbe messa in serio pericolo, impedendo di fatto la libertà di scelta nell'impiego delle proprie finanze e un ulteriore punto a favore della pirateria. I nodi verranno definitivamente al pettine con la prossima generazione, fortunatamente abbiamo ancora qualche anno d'autonomia, prima di rassegnarci all'inevitabile. Il percorso verso il futuro è già stato tracciato.
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